Per mettere in campo le proprie iniziative, le associazioni hanno bisogno di soldi. Nelle piccolissime associazioni solitamente questi escono dalle tasche delle persone più attive nell’associazione stessa e permettono di finanziare ben poco. Anche se le persone che animano l’organizzazione hanno ottime idee, senza denaro si riesce a realizzare solo una parte – solitamente marginale – del progetto studiato. Per questo è necessaria una raccolta fondi o, ancora meglio, un’azione di fundraising.
Ma cos’è il fundraising? Fuori dalla traduzione letterale, il fundraising è il punto di incontro tra chi è disponibile a sostenere economicamente un progetto e chi è disponibile a realizzarlo. Non stiamo parlando quindi di semplici richieste di denaro, ma di un’attività strutturata che vede i donatori come volontari non disponibili o impossibilitati a “scendere in strada”.
L’attività di fundraising si basa innanzitutto su un principio cardine dell’economia civile, quello di reciprocità. Postulato di questo, è la bidirezionalità delle azioni. Se io do dei soldi per finanziare la tua iniziativa, è perché mi aspetto qualcosa in cambio. Non siamo, come il senso comune ci porterebbe a credere, nel campo dell’altruismo o della beneficenza, che invece è unidirezionale. Se do dei soldi mi aspetto, ad esempio, il successo dell’iniziativa per cui dono. Se ricevendo soldi crediamo di essere soggetti di un aiuto, non valorizzeremo abbastanza la donazione o comunque non gli daremo il senso che il donatore pretende noi gli diamo. Ogni finanziamento economico, anche di pochi euro, ci deve spingere a ricambiare, ad esempio raggiungendo step intermedi della nostra iniziativa.
Oltre al principio di reciprocità, e collegato a questo, c’è un altro pilastro su cui si basa il fundraising, questa volta pescato dal diritto: quello dell’interesse, ossia quello del movente dell’azione dell’individuo. Nel caso del no profit, l’interesse del donatore non è di tipo economico, ma riguarda i beni relazionali. Di cosa stiamo parlando? Torniamo ancora una volta all’economia civile: i beni relazionali consistono in connessioni sociali e sono frutto di una condivisione volontaria.
Sulla base del principio di reciprocità e sull’interesse non economico del donatore, possiamo capire cos’è il fundraising e perché è riduttivo definirlo “raccolta fondi”. Ma torniamo alla domanda iniziale: cos’è il fundraising?
Il fundraising è l’insieme delle attività che generano uno scambio bidirezionale tra organizzazione e donatori. A gestire questo scambio vi è la figura del fundraiser la quale da una parte acquisisce nuovi donatori, dall’altra è impegnata a corrispondere questi ultimi attraverso l’associazione per cui lavora.
Vuoi scoprire di più riguardo a questo settore del no profit? Dall’11 al 13 maggio si terrà la IX edizione del Festival del Fundraising a Riva del Garda. Io ci sarò, non perdertelo!