Serve lo studio per imparare a leggere, mentre il semplice guardare e ascoltare è una funzione innata, richiede meno tempo e meno concentrazione. Ecco perché per le nostre cause un video è molto più attrattivo di tante parole. Soprattutto i giovani, nelle loro ricerche di informazioni, si orientano verso questo tipo di contenuti. Come ci dice una recentissima ricerca (pubblicata a novembre 2016) commissionata da Google a Kantar TNS, il 42% degli italiani su Youtube ha tra i 24 e i 44 anni. Per riuscire a veicolare un nostro messaggio video, dobbiamo però saperlo realizzare, montare e ottimizzare per un buon posizionamento, altrimenti non sprecheremo soltanto soldi e tempo, ma potremo avere addirittura risultati opposti a quelli sperati. Anche se YouTube non serve per fare branding, un brutto video è una brutta immagine che diamo di noi e della nostra organizzazione.
Visualizzazioni vs tempo di visualizzazione
Ancora oggi è facile sentire quel luogo comune per il quale le visualizzazioni sono il combustibile necessario per un buon posizionamento del video. Eppure questo non è vero. Su YouTube infatti le visualizzazioni non favoriscono direttamente la posizione nella SERP, ossia nella pagina dei risultati del motore di ricerca, e questo perché sono dati agevolmente manipolabili. Dal 2012 la metrica principale da tenere in alta considerazione è invece il tempo di visualizzazione, indicato su Analytics sia come durata media visione, sia come percentuale media visualizzata. Come aumentare allora i tempi medi di visualizzazione? Ecco 4 modi!
#1 L’apertura
Un buon video per YouTube non è mai monolitico, è invece composto da più parti. La più importante è sicuramente l’apertura. Possiamo considerare come “apertura” di un video i primi 15 secondi. E’ in questo primo lasso di tempo che dobbiamo inserire la notizia, facendo attenzione all’emozione che trasmettiamo. Spesso non facciamo abbastanza caso a questa particolarità eppure, se l’emozione che doniamo coincide con quella che l’utente sta cercando, avremo inserito la giusta marcia per spingerlo a guardare il video fino alla fine. Tantissime volte l’emozione che scaturisce dal video è diversa da quella che noi crediamo di comunicare. I realizzatori infatti si concentrano sul prodotto completo, mentre l’emozione che l’utente ricava è data dai primi 5 secondi. Se sbagliamo questi, ci siamo giocati l’utente. Ti sembra strano? Eppure immaginati la sera a casa in una giornata in cui sei particolarmente stanco, vorresti vedere qualcosa di divertente e apri un video che inizia con persone disperate e una musica malinconica in sottofondo. Anche tu probabilmente sceglierai di cambiare video. Naturalmente vale anche il contrario, quindi per scegliere l’apertura del nostro video dobbiamo fare attenzione al target al quale lo vogliamo rivolgere, al nostro pubblico. Ricorda: l’ottimizzazione inizia dalla produzione!
#2 Il pubblico
Proprio durante la produzione dobbiamo fare attenzione anche all’eliminazione del superfluo. Quante volte ti è capitato di vedere un video e dire “Va beh, quanto la fanno lunga”? I nostri utenti non vogliono sentire quello che noi abbiamo da dirgli, vogliono ricevere le informazioni che stanno cercando. Le ricerche su YouTube sono intenzionali, per questo la piattaforma – come dicevo sopra – non è adatta per fare mero branding. Il contenuto non deve essere rilevante per noi, ma per il nostro pubblico.
#3 Le sveglie
Fatta l’apertura il nostro video deve continuare e noi vogliamo che il nostro utente veda il video fino alla fine. Come fare? La formula è sempre la stessa: abbasso la monotonia! Studiamo momenti ben scadenzati in cui l’attenzione venga risvegliata. La scelta dei momenti di risveglio non deve essere lasciata al caso, ma va fatta dopo aver elaborato i dati che ricaviamo da Analytics e, nello specifico, rispondendo alle seguenti domande: qual è il tempo medio di visualizzazione nel nostro canale? E qual è la percentuale di completamento dei video nel nostro canale? Attraverso questi dati riusciremo a capire in quali momenti cala l’attenzione dei nostri utenti e quindi in quali momenti è bene posizionare una “sveglia” nel video che stiamo producendo.
#4 Quanto deve durare un video?
Spesso ci si chiede: meglio un video corto o lungo? La domanda è sbagliata. Ogni video ha il suo tempo e per orientarci dobbiamo conoscere il pubblico del nostro canale prima di trarre affrettate conclusioni dalla visualizzazione media. Non fidatevi di blog o consulenti vari che vi dicono: “Un video non può superare i 59 secondi”. Questo può essere vero per Facebook in cui non vi è ricerca del contenuto, ma per YouTube solo la conoscenza del nostro pubblico ci può dare delle tempistiche, non esistono regole generali. Il video, anche eliminando il superfluo, deve avere il tempo che merita. I dati sono importanti e bisogna saperli interpretare. Se l’utente non riceve tutte le informazioni di cui ha bisogno, non tornerà sul nostro canale.
La tua opinione
Tornerò sicuramente su questo tema nei prossimi post. Intanto sono interessato a sapere che ne pensi tu. Quali altri metodi per aumentare il tempo di visualizzazione dei tuoi video?