Stiamo progettando la prossima iniziativa e ci rendiamo conto che siamo sempre in pochi, che non abbiamo il tempo e la forza di fare tutto. Inevitabilmente iniziamo a ragionare sulle nostre reali capacità. Come in una sorta di spending review autoimposta, abbassiamo il livello delle nostre aspettative abortendo, di fatto, il nostro progetto. Per non fare accadere questo, dobbiamo prendere in seria considerazione l’aiuto da parte delle persone volontarie. Ma come trovare la persona giusta?
Innanzitutto rassegnamoci: ogni persona ha aspettative e progetti diversi, difficilmente troveremo persone che condivideranno tutto ciò che proponiamo. Per noi questo non deve essere un problema. Se la persona si è avvicinata per un’iniziativa, può comunque benissimo aiutarci solo per quella. Se vogliamo far decollare le nostre iniziative, dobbiamo trovare per ciascun volontario incarichi utili e interessanti, ma soprattutto incarichi responsabilizzanti e che valorizzino le loro competenze. Ogni persona richiede di essere opportunamente motivata per dare il massimo. Usiamo il tempo per stimolare i volontari sull’iniziativa a cui hanno aderito piuttosto che sprecarlo cercando di farli aderire a un’altra.
Per trovare il “volontario giusto”, la strada più semplice e appagante è quella di orientare le persone dopo che loro stesse hanno operato la propria scelta sulla battaglia che condividono. Come muoversi quindi per trovare volontari che non se ne andranno delusi? Ecco un consiglio in quattro step.
1. Il brainstorming
Il nostro obiettivo è quello di trovare volontari. Ma per fare cosa? Chi ci sarà utile? Per capirlo dobbiamo immaginarci l’iniziativa perfetta. Anche se nella realtà non riusciremo a raggiungerla, dobbiamo capire come è strutturata questa ineguagliabile iniziativa. Prendiamo carta e penna e costruiamo un vero e proprio organigramma con ruoli ben definiti per ciascun componente del progetto. Non ragioniamo in termini di nomi (Mario fa questo, Sabrina fa quello), ma di veri e propri ruoli (coordinatore, responsabile raccolta firme, responsabile stampa ecc.). Se facciamo questa astrazione in una riunione, attraverso un brainstorming collettivo, riusciremo ad analizzare qualsiasi particolare della nostra iniziativa ideale. Terminata questa fase, inseriamo in ogni ruolo i nomi delle persone disponibili già presenti nell’associazione, dividiamoci i ruoli insomma, ma facendo attenzione ad assegnare ad ogni nome un solo ruolo. Tanti posti rimarranno scoperti. Sono proprio queste le aree su cui dobbiamo cercare volontari!
2. Il contenitore
Abbiamo capito chi ci serve, ora dobbiamo capire dove cercare i volontari più utili per noi, ossia i volontari che riusciremo a motivare maggiormente. Pensiamoci bene: cercare un avvocato piuttosto che un grafico non è la stessa cosa, vanno cercati in posti e con modi diversi.
3. L’invito
Arrivati al terzo step, abbiamo capito chi dobbiamo cercare e dove cercarlo. Non ci rimane che far sapere a questa selezione di persone che siamo alla ricerca di volontari per la nostra causa. Come? Rendiamo visibili le nostre intenzioni! Volantini, post, manifesti, pubblicità sui social, tutto ci può aiutare, ma ogni target ha il proprio mezzo.
4. L’orientamento
Se abbiamo seguito tutte le precedenti fasi, arriveranno persone. Forse poche, forse tante. Dobbiamo essere preparati ad accoglierle, a parlarci e soprattutto a fargli capire come potrebbero essere utili per la causa per cui hanno deciso di attivarsi. Diamo ai nuovi arrivi delle responsabilità. Anche piccole all’inizio, ma pur sempre responsabilità non marginali, ma utili alla riuscita del progetto. Spieghiamo ai volontari a cosa serve ciò che stanno facendo e, una volta portato a termine il primo compito, aiutiamoli a coltivare le potenzialità che abbiamo visto in loro. Ci arricchiremo entrambi, in particolar modo l’iniziativa.
E tu hai esperienze da raccontarci? Scrivile nei commenti qui sotto. Intanto l’appuntamento al prossimo post è per la prossima settimana.