Il tavolo di raccolta firme è l’unità base per la maggior parte delle associazioni. Con i banchetti pubblici le persone possono vedervi, apprezzare la vostra causa e sostenervi. Ma quali documenti sono necessari per aprire un tavolo di raccolta firme in strada?
1. Il preavviso alla Questura
Aprire un tavolo con 2 o più persone in un luogo pubblico, così come per una manifestazione di dimensioni contenute, non richiede alcuna autorizzazione da parte della Questura. E’ però necessario preavvisarla per iscritto almeno 3 giorni prima. La mancanza del preavviso non determina il divieto di apertura del tavolo, potrebbe però portare a delle sanzioni.
2. L’autorizzazione per l’occupazione di suolo pubblico
Se la Questura deve essere solo avvisata, per aprire un tavolo di raccolta firme in un luogo pubblico serve l’autorizzazione del Comune. L’autorizzazione in questione si chiama OSP, ossia Occupazione di Suolo Pubblico, e per averla bisogna rivolgersi agli uffici comunali, tranne rari casi – tipo il Comune di Roma -, dove non si sa bene per quale motivo è la Questura a rilasciare il documento. Nella richiesta va indicato il giorno o il periodo, l’orario, la superficie occupata e l’esatta ubicazione del tavolo. In base alla legge n. 549 del 28 dicembre 1995 (art. 3 c. 67), se lo spazio richiesto è inferiore ai 10 metri quadrati e l’iniziativa è di carattere politico, i promotori non sono tenuti a pagare alcuna tassa di occupazione. Alcuni Comuni fanno però i furbetti e richiedono comunque il pagamento di marche amministrative, che tecnicamente non sono tasse.
Una volta che avete il preavviso alla questura e l’autorizzazione del Comune in mano, ricordatevi di portarli al tavolo in modo da poterli esibire, in caso di richiesta, ai Vigili Urbani.
Nei prossimi due post , domani e lunedì, vi spiegherò come scegliere la posizione e cosa bisogna avere al tavolo per sfruttarlo al massimo delle potenzialità.